L'Associazione per l'Arte ha sempre dato spazio al Jazz aprendo, nelle preceenti edizioni della rassegna culturale dell'ArabaFenice, una finestra jazzistica di ottima qualità e puntando molto sulle atmosfere che solo il jazz sa creare. Ingresso gratuito
Per il 2023 si è potuto organizzare una vera e propria rassegna di tre giorni, in un posto unico al mondo qual è l’antico Borgo di Scopello, ospitando nomi illustri del panorama jazzistico nazionale.
La rassegna si apre il primo settembre con il quartetto di Roberto Gatto, senza dubbio il più importante batterista italiano degli ultimi 40 anni, sempre attento e rigoroso in fatto di ricerca musicale. La band formatasi 9 anni fa, è completata da tre dei più bravi trentenni italiani come Presti, Lanzoni e Bortone.
Roberto Gatto è uno dei pochi musicisti italiani che non ha bisogno di molte presentazioni: “batterista” di jazz per antonomasia, con un trascorso che lo ha visto ambasciatore del jazz italiano nel mondo sin dai suoi esordi. Vincitore anche per il 2023 come miglior batterista italiano sul mensile Jazz it. Con questo nuovo progetto, straordinariamente maturo ed espressivo, Roberto Gatto ritorna alla dimensione prettamente acustica grazie all’ausilio di tre compagni di palco che rappresentano una parte del meglio del panorama jazzistico italiano attuale: Alessandro Lanzoni al pianoforte, Matteo Bortone al contrabbasso e Alessandro Presti alla tromba. Questa formazione con il loro progetto musicale nel 2021 ha vinto il referendum quale miglior band italiana di Jazz secondo la rivista Musica jazz. Grande lirismo ed impatto melodico che si aggiunge ad uno swing travolgente ed un linguaggio improvvisativo modernissimo. Il concerto propone un percorso variegato attraverso le cadenze di varie culture, ritmi e atmosfere, con un repertorio composto da brani originali e non ed è l’ennesimo eccellente manifesto del jazz italiano più vivo che mai!
A Wayne Shorter è dedicata la seconda serata con la bando capitanata da Stefano D'Anna, tenorista di respiro europeo, che propone una lettura di alcuni tra i più significativi brani del sassofonista statunitense a tre mesi dalla sua morte, per celebrare colui che in assoluto, insieme a Charles Mingus, si può considerare il più grande compositore di Jazz moderno. Al fianco di Stefano D'Anna due musicisti di lungo corso come Toti Cannistraro e Pietro Ciancaglini e due giovani talenti come Joe Santoro e Filippo Schifano, di cui certamente si sentirà parlare in futuro.
Al DOUBLE TROUBLE e a SERENA GANCI il palcoscenico della terza serata di chiusura della rassegna. Una formazione atipica dal forte impatto percussivo (due batterie presenti sul palco), il Double Trouble è chiaramente inspirato dalle origini del Jazz Rock e in particolare dall'epopea di Miles Davis. Su questo impianto è libero di scorrazzare Alessandro Presti un po’ con la tromba accompagnando se stesso con il Fender Rodhes, a volte con un basso elettrico. Su queste tracce si inserisce perfettamente il talento di Serena Ganci con la sua grande dote di fantasia e improvvisazione, la sua naturale confidenza con il palco, il suo collaudato talento teatrale.